Trivellazioni, Schiavone: “Dal Ministero dell’Ambiente e della tutela del territorio e del mare solo gaffes”

Primiano Schiavone

Primiano Schiavone

“Recentemente, nel tentativo di giustificare il mancato intervento della politica sulle autorizzazione alle proiezioni sismiche, ha pubblicamente fornito indicazioni su una legge che disciplina la materia. Ebbene, la legge a cui ha fatto riferimento non è tale. E’ un decreto legislativo emanato su proposta del suo dicastero, di cui fino alla nomina da ministro tecnico, è stato direttore generale“.

Ad asserirlo è Primiano Schiavone, vice segretario regionale della Puglia e consigliere nazione dell’associazione ambientalista “Ambiente e/è vita”, oltre che ex consigliere del Parco Nazionale del Gargano.

“A parte il fatto che niente è immodificabile, finanche le leggi, si deve prendere atto – prosegue Schiavone – che a Clini sfugge un altro dato importante:  un ministro deve evitare l’applicazione di una legge che risulti in contrasto con la “mission” del suo dicastero“.

Il vice presidente regionale dell’associazione aggiunge:

“In tutto questo, un altro aspetto si rileva ancora più preoccupante: il decreto con cui è concessa l’autorizzazione  alle prospezioni sismiche per la ricerca petrolifera, è stato emanato per porre rimedio ad una gaffe del ministero, che l’anno scorso aveva autorizzato analoghe prospezioni sismiche, salvo rendersi conto che, appena sei mesi prima, su proposta dello stesso dicastero, era stato emanato il decreto legislativo 29 giugno 2010 n.128, a cui oggi lo stesso ministro Clini ed il suo sottosegretario Fanelli fanno riferimento, il primo nel decreto DVA_DEC-2012-0000432 del 07/08/2012 ed il secondo  nella seduta della Camera del Deputati riservata alle interrogazioni parlamentari a risposta immediata svoltasi il 13 settembre scorso, riferendosi ad un art. 6 comma 17 dello stesso Decreto“.

Schiavone entra, quindi, nel dettaglio della gaffe:

“Orbene la domanda sorge spontanea: cosa dice questo fantomatico comma 17 dell’art. 6 D.lgs 128/2010? Dopo una breve ricerca su internet, scopriamo l’arcano: l’articolato del decreto in questione si ferma all’art.4. Forse ci siamo sbagliati, allora leggiamo il resoconto stenografico e troviamo conferma d’aver capito bene. Allora, ci chiediamo: quale validità può avere un decreto ministeriale che si basa su di una norma inesistente? Crediamo nessuna!”.

Per concludere, il vice presidente regionale dell’associazione ambientalista afferma:

“Si potrebbe eccepire che trattasi di un refuso di stampa. Bene, non si può affidare il controllo di simili attività che tanto  incidono sul livello di benessere delle popolazioni a gente disattenta e distratta. Provo ad immaginare il livello di attenzione di costoro per esercitare i controlli sulla puntuale ed esatta esecuzione delle prescrizioni previste dallo stesso decreto. Sarebbe davvero una iattura per le popolazioni interessate. Una norma deve essere esatta certa ed immediatamente applicabile a pena la sua nullità. Daremo battaglia affinché simili gaffe non avvengano più“.

Dott. Primiano Schiavone Consigliere Nazionale Ambiente e/è Vita Onlus e componente del comitato NO TRIV

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