Ex Municipio, finalmente la svolta?

Dopo il progetto del Mibact l’ex convento si candida a diventare il contenitore culturale del paese.

ex convento cagnano varano
ex convento cagnano varano

di ROBERTA DI NAUTA
L’ex convento dei Padri Riformati Francescani ha origini antichissime: secondo alcuni studiosi le sue basi furono gettate agli inizi del 1700 per “volontà di Padre Santo Francesco” e qualche decennio più tardi quelle della chiesa adiacente “Santa Maria delle Grazie”, quando la popolazione di Cagnano Varano pian piano si spostava lungo Corso Giannone e Corso Roma.
Alcuni anni più tardi i lavori presso il convento non erano ancora finiti eppure già vi dimoravano alcuni religiosi attratti dalla meravigliosa struttura che stava sorgendo, fatta di alte mura e un giardino «assai comodo, e di buon sito» (Padre F. Arcangelo di Montesarchio).
Il convento era un rifugio per gli ammalati, una casa per i fedeli e una scuola per i fanciulli, possedeva una biblioteca, numerose stanze, una loggia coperta ed un orto con alberi di fichi e “amendole”, insomma una piccola oasi al centro della città.Tuttavia, nel 1866 sotto ordine dell’intendente Charron il convento, nonostante le numerose opposizioni, fu chiuso definitivamente. Ma l’amministrazione del paese continuava a lottare per la sua riapertura soprattutto in virtù del lavoro dei frati i quali, in un’epoca come quella del brigantaggio, aiutavano l’uomo di paese ad allontanarsi dall’ignoranza e dai pregiudizi, lo indirizzava al progresso e lo affidava alla fede cristiana.
Un anno dopo ci fu la soppressione del convento che, situato al centro del paese, e quindi un punto di riferimento per la popolazione cagnanese e non, rischiava di andare in rovina così gli amministratori dell’epoca, proprio per il suo punto strategico, decisero di utilizzarlo come sede della vita civile e amministrativa del paese, dal momento che la struttura era convenzionata dalla comunità e quindi non spettava allo Stato prendere alcuna decisione.
Ecco che quindi il convento dei Padri Riformati Francescani diventò sede municipale di Cagnano Varano, ragion per cui vennero fatti alcuni lavori di ristrutturazione e adattamento, lavori che continuarono anche nei decenni successivi.
Con il passare degli anni il paese si espanse sempre di più e si decise la costruzione di un nuovo municipio, più moderno e più sicuro, che entrò in funzione nell’ormai lontano 1995 quando la sede del municipio di allora, fu fatto evacuare in seguito ad una scossa sismica, da allora l’ex convento è chiuso e in attesa di restauro.
È da poco iniziato il nuovo anno, facendo due calcoli sono passati la bellezza di ben 22 anni: questo restauro a che punto è? Ma prima facciamo qualche passo indietro.
Di idee e di progetti ce ne sono stati durante questi anni, riaccendendo nei cittadini una speranza ormai spenta. Costruita, come detto, all’inizio del XVIII secolo, la struttura necessitava di qualche restauro e infatti già nel 1988 fu un redatto un progetto che però non trovò alcun finanziamento, che se ci fosse stato ora magari starei scrivendo questo articolo proprio all’interno di quell’orto circondata dai fichi e dal profumo delle amendole.
Molti anni dopo, la Comunità Montana del Gargano, con deliberazioni dell’organo Rappresentativo n.46 in data 9 ottobre 2006, approvò il programma dei lavori pubblici relativo al triennio 2006/2008 il quale, tra i tanti interventi, prevedeva i lavori per il recupero funzionale dell’ex convento di San Francesco con un importo pari a 500.000,00 €. La spesa viene imputata al bilancio del 2007 e nel 2008 il comune di Cagnano Varano rilascia il permesso di costruire nel locali dell’ex convento. Ma, vuoi perché dal 2008 al 2010 la Comunità Montana non emise alcun atto esecutivo, vuoi perché il Comune di Cagnano non cantierizzò il progetto, questo finanziamento non fu mai dato. E così per l’ennesima volta l’ex convento viene lasciato in balia dell’abbandono e dell’indifferenza tant’è che le strutture di copertura hanno cominciato a cedere portando al crollo di una parte della copertura stessa e la sottostante volta in muratura, in più le continue infiltrazioni di acqua hanno portato al deterioramento delle strutture lignee e delle volte.
‹‹Aridaje››, come direbbe qualche romano, che passano, dal 2008, altri sei sette anni fino a quando ecco che si vede una piccola luce in fondo al tunnel.
Difatti, recentemente, l’ex Convento dei Padri Francescani è stato protagonista di un progetto esecutivo che prevedeva il “Recupero funzionale dell’ex convento da destinare a sede del museo archeologico e contenitore culturale: lavori di riparazione danni e rifunzionalizzazione statica. Miglioramento e adeguamento sismico”, finanziato dal MiBACT (Ministero dei Beni Ambientali, Culturale e del Turismo) per un importo di 900,000.00 €.
La sua inaugurazione si è tenuta il 19 Dicembre 2015 alle ore 11.30 alla presenza delle autorità civili e religiose e della cittadinanza. Quelli che mancano sono ora i rivestimenti, gli arredi e gli impianti prima di poterla consegnare definitivamente al museo con annessa una sala convegni, una sezione archeologica, spazi per esposizioni temporanee ed un percorso multimediale dedicato all’Archivio storico Comunale.
Mi auguro che il Convento, così tanto voluto da Padre San Francesco, torni a brillare in tutto il suo splendore, ad essere il cuore culturale di Cagnano Varano e a far rinascere quella parte del paese che sembra ormai dimenticata, ma questa è tutta un’altra storia.

Pubblicato sul numero di Schiamazzi Magazine di Febbraio 2017 : SFOGLIALO ONLINE

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