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Festa Patronale a Cagnano, ecco com’è andata

Quanto ci piace la Festa Patronale

Tutti si apprestano a festeggiare. Anche chi non è credente o è poco praticante. Inutile: non c’è cagnanese che riesce a dimenticare le feste patronali. Che poi le viva religiosamente o pensa solo ai divertimenti poco conta. Dal 7 al 10 maggio ci è piaciuto uscire, magari sfoggiando abiti nuovi di zecca, ci è piaciuto il cantante, ci è piaciuto svegliarci con le note della banda. Come ogni anno. È stato anche bello scoprire che finalmente qualche associazione è riuscita ad organizzare qualcosa. E allora rituffiamoci nelle feste con le immagini e la cronaca che tutti abbiamo vissuto in prima persona.

L’anteprima, la serata del 6 maggio e i Giochi dei nonni

Volendo, si può far iniziare questa festa patronale da sabato 06 maggio. In serata il Gruppo Folk “le Gemme del Gargano” ha organizzato una manifestazione a favore dell’associazione “Superamento Handicap “ intitolata Il folklore per la vita. Una manifestazione che ha suscitato curiosità, perché qualcuno ancora non conosceva l’associazione per i diversamente abili, però conosceva le musiche dei balli popolari eseguiti da grandi e, a sorpresa, dai ragazzi (un po’ più piccoli).

un momento della cuccagna

L’indomani la Pro Loco si è cimentata, come del resto fa da qualche anno a questa parte, a farci rivivere i Giochi dei Nostri Nonni: corsa nei sacchi, tiro alla fune, tiro alla secchia e la cuccagna hanno allietato i cagnanesi fino a sera, quando il gruppo Regina Mediterranea ha messo su un grazioso spettacolo in piazza Giannone.

La giornata di San Michele, 8 maggio

Il giorno di San Michele è iniziato – come di consueto- con uno sparo di colpi pirotecnici e con la banda che di buon mattino ha  girato per il paese. Mercato e fiera per chi vuol fare acquisti.

Durante il pomeriggio i festeggiamenti si sono trasferiti alla Grotta di San Michele dove è stata celebrata la messa e dove si sono svolti oltre venti minuti di spettacolo pirotecnico.

Serata interessate, grazie alla voce e il talento di Manuela Villa, che con la sua voce ha movimentato la serata.

La Vigilia di San Cataldo, 9 maggio

Bella, scherzosa e scoppiettante: è la banda de “ O Revotapopolo”, gruppo folk di Angri (SA) che si è esibito per le vie di Cagnano la mattina di martedì 9 maggio. In programma, nel pomeriggio, anche il Palio di San Cataldo, organizzato dall’Arci, che però  è stato rimandato al 2 giugno a causa del tempo poco clemente.

Nella serata c’è stato il tradizionale concerto della Banda Città di Cagnano Varano, solito misto di ritmi vecchi e nuovi, che è servito a “riscaldare” la serata (si registravano, infatti, poco più di 10 gradi).

La Festa di San Cataldo, 10 maggio

Ed ecco che arriva il giorno più importante, mercoledì 10 maggio. Durante la mattinata viene curata la parte religiosa della festa con la processione dei santi Patroni (che al dire il vero è stata stranamente veloce, molto probabilmente per il meteo, che poi si è rivelato soleggiato) con tanto di fuochi pirotecnici in piazza Giannone.

Serata speciale: Gianluca Grignani, il grande artista italiano, in concerto in Piazza Giannone. A fine serata i fuochi di chiusura in località Coppa S. Agata.

Foto: Emanuele Sanzone e Michele Stefania.

Cronaca di Emanuele Sanzone.

 

 

Terremoto a Cagnano Varano, tanta paura ma niente danni

Luci accese nelle case, gente riversata nelle strade. Sono le 4.20 del 29 maggio 2006: Una scossa di terremoto di magnitudo 4.9 ha scosso (e scusatemi la ripetizione) gli abitanti di Cagnano alle prime luci di quello che avrebbe dovuto essere un lunedì come tanti altri. Tanta paura anche a Rodi Garganico, Apricena, Carpino, Monte S. angelo, Ischitella e Vico del Gargano, che insieme a Cagnano sono i paesi più vicini all’epicentro.

I danni

Per fortuna danni a persone non sono stati segnalati. Le uniche telefonate fatte al 118 sono state quelle di persone anziane che si sono lasciate prendere dal panico. Per quanto riguarda i danni alle case e agli oggetti, secondo la stima dei Vigili del Fuoco i danni più evidenti sono solo alcuni cornicioni di case antiche; l’unico allarme è per l’ex municipio di Piazza Giannone, infatti,  secondo alcune stime la struttura (complice anche lo stato di totale abbandono) abbia riscontrato danni che destano qualche preoccupazione.

Le repliche

Alla famigerata scossa delle 4.20 sono seguite oltre dieci repliche, di cui la più forte registratasi nello stesso giorno alle ore 4.42 di magnitudo 2.4.

Cosa dicono i geologi

I geologi affermano che sarebbe meglio se questi terremoti avvenissero più spesso perché l’energia di una sola scossa sarebbe distribuita in numerosi terremoti d’intensità molto minore ( e quindi causando meno danni).

terremoti gargano 2016 fonte ingv
terremoti gargano 2016 fonte ingv

Viva la banda di Cagnano! Aldo Manicone racconta come è nata

la banda di Cagnano varano

Con la banda municipale del nostro paese hanno inizio gli speciali di Pianeta Musica che nei prossimi numeri ci porteranno alla scoperta della musica cagnanese aspettando il Cagnano Music Festival 2005.

Fondata 10 anni fa, la banda ci ha allietato in tutte le feste, dalla processione a San Cataldo al Concerto di Fine anno svoltosi il 28 dicembre 2004 nella sede municipale. Sta di fatto che la banda è divenuta l’emblema della musica classica e non di Cagnano e quindi parlando di musica cagnanese non possiamo che iniziare dalla banda. Riportiamo qui l’intervista fatta al maestro Aldo Manicone

Come si è formata la banda?

La banda si è formata grazie ad un progetto presentato personalmente all’ex amministrazione comunale nel lontano 1994 e accolto positivamente.

Di chi è stata l’idea?

L’idea è stata mia, del sindaco e del vicesindaco di allora.

Quanti erano i componenti nel 1995 della Banda di Cagnano?

I componenti della Banda Musicale Municipale di Cagnano Varano alla prima uscita dell’8 maggio 1995 alla “Grotta di San Michele” erano circa 15, tutti ragazzini e ragazzine.

Quanti ne sono adesso?

Adesso la banda è composta da “circa” 65 elementi, dico circa perché alcuni sono impegnati purtroppo per motivi di studi universitari e lavoro fuori Cagnano.
Quello che le bande dei comuni limitrofi (e non) c’invidiano non è solo nel numero dei componenti ma sulla quantità e qualità dell’organico strumentale presente nella nostra banda. Infatti, è difficile vedere e soprattutto ascoltare in altre bande strumenti come il sax basso e tromba bassa, strumenti che a mio avviso danno colorito e cromatismo armonico, particolari che in una banda musicale non possono mancare.

Ill Maestro Aldo Manicone dirige la banda di Cagnano Varano
Il Maestro Aldo Manicone dirige la banda di Cagnano Varano

Com’è nata la sua passione per la musica?

La passione per musica mi è stata trasmessa da mio padre.

Avrebbe mai pensato di arrivare a questo gran successo?

Io non parlerei di successo, dico che quando si lavora bene, si ha la collaborazione degli enti locali, delle famiglie e soprattutto hai a disposizione allievi volenterosi, preparati culturalmente non è difficile raggiungere dei buoni risultati.

Quando si è diplomato al conservatorio?

In conservatorio mi sono diplomato nell’anno accademico 1987/1988.

Dopo che la banda ha compiuto 10 anni ha voglia di continuare a dirigerla?

Penso proprio di sì. Personalmente dispiacerebbe lasciare questa bella realtà. Anche se devo dichiarare che diventa sempre più difficile per i ragazzi concordare
menti che a mio avviso danno colorito e cromatismo armonico, particolari che in una banda musicale non possono mancare.

Intervista a cura di: Emanuele Sanzone e Carolina Tancredi

Tratto dal numero di febbraio 2005 del magazine

San Valentino, la storia del Santo degli innamorati

Uno scorcio del centro storico di Vico (ph: G. Berthoud/TuttoGargano)
Uno scorcio del centro storico di Vico (ph: G. Berthoud/TuttoGargano)

Che sia una giornata tra innamorati o una capatina a Vico del Gargano, ecco la storia del Santo protettore degli innamorati.

Correva l’anno 175 d.C. quando nacque San Valentino, conosciuto da tutti come patrono di Terni (e di Vico) e dell’amore. Il suo nome è legato all’amore, per un episodio che all’epoca suscitò molto clamore ed entusiasmo.

Narra la leggenda, infatti, che egli fu il primo religioso a celebrare il rito del matrimonio fra un legionario pagano e una giovane cristiana. Ed il seguito a questo molti altri ancora furono a volere la sua benedizione.

Ancora oggi durante la festa della promessa nella basilica che porta appunto il suo nome. Dopo essere stato flagellato, lungo la via Flaminia, fu martirizzato.

Il suo corpo fu sepolto frettolosamente in un cimitero all’aperto.

Poche notti dopo, però, i suoi fedeli discepoli che sono Efebo, Apollonio e Procolo tornarono sul posto per diseppellire il corpo. Superati numerosi ostacoli incontrati, riuscirono comunque a portarlo nella sua città, per assegnargli una sepoltura degna della sua venerazione. Era il 14 febbraio del 273 d.C. quando cadde martire: una data che da quel momento in poi viene ricordata in tutto il mondo per celebrare il Santo dell’amore.

Francesca Molinaro e Gianna Trombetta

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